Category: Difficoltà nelle relazioni

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8 Novembre 2022 by katia 0 Comments

Da 2 a 3: cosa cambia con la nascita del primo figlio

L’esperienza di Marco e Cristina

A Marco non piace litigare e per questo tende ad assecondare molto le volontà altrui. Cristina, sua moglie, ha apprezzato per anni questo lato del suo carattere, in quanto le ha permesso di affermare ogni sua idea all’interno della coppia. Con la nascita del primo figlio le cose si complicano. Marco tende ad assecondare ogni capriccio di Riccardo. Il neonato, se pur ancora in fasce, ha già compreso come farsi rispettare. Il bimbo non ama essere lasciato da solo nella culla e, per attirare l’attenzione dei genitori ed ottenere la loro vicinanza, emette i suoi acuti migliori.

Marco, che trascorre molto tempo fuori casa per lavoro, tende a lasciarsi impietosire da Riccardo e a tenerlo sempre in braccio per evitare che pianga. Cristina, al contrario trascorre molte ore in compagnia del figlio e si sente privata dei suoi spazi personali; vorrebbe insegnargli, anche a costo di sentirlo piangere per lungo tempo, che non può stare sempre in braccio.” La coppia entra in crisi!

La nascita del primo figlio rappresenta un evento evolutivo meraviglioso ma allo stesso tempo delicato. La coppia diventa famiglia, da due si passa a tre!

Questo cambiamento, per quanto possa essere stato desiderato e voluto, rappresenta uno sconvolgimento e una rottura di vecchi equilibri. I compromessi che la coppia aveva raggiunto richiedono ora un processo di rinegoziazione e ristrutturazione.

Come affrontare il cambiamento per evitare una crisi di coppia?

Con la nascita di un figlio le differenze fra i partner si fanno più evidenti e a volte possono creare delle difficoltà, è necessario quindi riequilibrarsi per costruire insieme un modello educativo condiviso, che tenga conto sia delle specificità caratteriali dei singoli partner sia delle caratteristiche peculiari del figlio. Al contrario, un atteggiamento educativo non condiviso scredita l’autorità genitoriale e crea nel bambino la convinzione che le regole abbiano poco valore e per questo possano essere trasgredite.

Questa riorganizzazione comporta un cambiamento significativo dello stile di vita, i partner devono svolgere il ruolo genitoriale senza che questo possa intaccare o oscurare il loro rapporto di coppia. È necessario che imparino a stabilire confini chiari tra coppia e genitorialità, ciò è possibile solo se la coppia ha stabilito una relazione intima ed empatica.

I neogenitori, oltre a rimodulare i rapporti di coppia, sono chiamati anche a regolare i legami con le rispettive famiglie di origine, stabilendo in maniera adeguata le distanze. In alcuni casi, infatti, i nonni possono invadere la sfera privata della neo famiglia, sentendosi in dovere di gestire l’educazione del nipote. In altri casi, i neogenitori tagliano fuori la generazione anziana non permettendogli di partecipare alla vita dei nipoti. Infine, ci sono situazioni in cui la coppia delega totalmente l’accudimento e la crescita dei figli ai nonni. Tutti questi casi risultano essere poco funzionali allo sviluppo del bambino e all’evoluzione della famiglia. I nonni devono, infatti, poter far parte della vita della nuova famiglia costituitasi senza invadere o sostituirsi ai neogenitori, ma fornendo sostegno alla famiglia stessa.

La nascita del primo figlio è, quindi, un momento di grandi cambiamenti e non tutti sono facili da fronteggiare. Se anche tu, come Marco e Cristina, non riesci ad affrontare questo passaggio e ti senti sopraffatto, contattami! Insieme lavoreremo per ristabilire un nuovo equilibrio.

18 Agosto 2021 by widuco_katiacasella 0 Comments

Crisi di coppia: come ritrovare la serenità di un tempo

Quando cominciamo a frequentare una persona desideriamo trovare in lei il pezzo mancante del nostro puzzle.

Concentriamo sull’altro un impasto di aspettative.

Lo idealizziamo, ritenendolo l’unico capace di soddisfare i nostri bisogni e desideri, di colmare le nostre lacune.

Siamo disposti a chiudere gli occhi su tutti quegli aspetti che stridono con l’idea di aver finalmente trovato il principe azzurro o la principessa. Lo immaginiamo come lo vorremmo!

Anche noi, d’altronde, mostriamo la nostra parte migliore.

Estraiamo dal cilindro tutte quelle caratteristiche che, a nostro avviso, ci fanno apparire migliori e desiderabili.

Ci muoviamo spinti dal voler costruire la nostra fiaba a lieto fine.

La gran parte delle fiabe, infatti, conclude la narrazione con “vissero felici e contenti”, alimentando l’irrealistica credenza che basta conquistare l’altro per raggiungere una felicità piena e senza ombre.

Nessuna fiaba, però, si spinge oltre per raccontarci il dopo. Per rivelarci come fanno i protagonisti a mantenere viva la coppia. Tutte le fiabe si fermano alla fase dell’innamoramento, un periodo bellissimo ma pieno di illusioni.

Questa fase è destinata a finire. Con il passare del tempo le illusioni iniziali svaniscono e emergono i difetti. Ci scontriamo con una realtà diversa rispetto a quella che avevamo immaginato e desiderato.

Questo è un momento delicato, in cui la coppia può naufragare.

È una fase di delusione, in cui siamo costretti ad abbandonare quell’immagine fiabesca della coppia e fare i conti con la realtà ben più umana della relazione.

Se non accettiamo che l’altro sia diverso da come lo avevamo immaginato, finiamo per intraprendere una battaglia per cambiarlo.

Una battaglia in cui si finisce inevitabilmente sconfitti e la coppia entra in crisi.

Ok, quindi come posso riconoscere una crisi di coppia?

I principali campanelli d’allarme, che possono indurti a pensare che qualcosa non stia funzionando, sono diversi:

  • La mancanza di accordo: è difficile comunicare con il tuo partner senza litigare o sentirsi incompresi. A volte viene meno persino l’intesa sessuale e i rapporti diventano sporadici ed insoddisfacenti.
  • Vivi in una profonda solitudine anche quando sei con l’altro.
  • Ti senti spesso svalutato/a dal/dalla tuo/a compagno/a o tendi a criticarlo/a negativamente.
  • Avverti nei suoi confronti fastidio e rancore.
  • Il/la tuo/a compagno/a ti fa sentire soffocato/a e non riesci più ad essere spontaneo/a.
  • Non condividi momenti di piacere, la coppia ti annoia.
  • Tendi a trascurarti, a non avvertire più una spinta verso il miglioramento.

Penso di aver capito che sono in piena crisi di coppia, cosa mi può aiutare a recuperare il rapporto?

Può essere utile cominciare una terapia di coppia.

In terapia si lavora su due fronti:

  • riconoscere e imparare ad accettare i pregi e i difetti dell’altro;
  • identificare i propri bisogni emotivi e le attese personali, per imparare a soddisfarli da soli senza aspettarsi che sia il partner a colmarli.

La terapia rappresenta un momento di svolta.

Può aiutarti a riconfermare la scelta iniziale, senza più la pretesa di cambiare l’altro, ma accettandolo per quello che realmente è.

In altri casi, la terapia può condurre alla consapevolezza che si può rinascere solo separandosi.

In questi casi, il percorso terapeutico ti aiuterà ad accettare la conclusione del rapporto senza sentirsi  vinti né vincitori.

Hai bisogno di aiuto? Chiamami!

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18 Agosto 2021 by widuco_katiacasella 0 Comments

Vivo ogni giorno con la sensazione di non essere mai all’altezza

La paura di sbagliare, di fallire o non essere all’altezza è una sensazione che tutti abbiamo provato.

È un meccanismo primitivo che ci protegge e ci aiuta a valutare le situazioni per evitare pericoli e sfruttare al meglio le nostre risorse.

Se questo meccanismo va in tilt, la paura di fallire non è più occasionale, ma diventa persistente e continua, ripercuotendosi sulla tua vita personale, lavorativa e sociale.

La paura di sbagliare, infatti, determina una paralisi dell’azione e delle decisioni. Rimandi le scelte, nell’illusoria credenza che bisogna prendere una decisione solo quando hai la certezza di imboccare la strada giusta.

Sei estremamente critico, sia verso te stesso che nei confronti degli altri. L’errore è ingigantito e vissuto come terribile, anche quello involontario.

Consideri gli eventi spiacevoli inaccettabili e fonte di vergogna.

Non riesci a dirti bravo/a, perché si può sempre fare meglio.

Nelle situazioni sociali fai fatica a stabilire rapporti di confidenza, ti sembra di non avere argomentazioni e sei preoccupato del giudizio degli altri.

Vivi nel terrore di offendere qualcuno con comportamenti inappropriati.

Cerchi sempre di apparire corretto e buono agli occhi di chi ti sta intorno.

Le emozioni che provi con più frequenza sono rabbia, vergogna e senso di colpa.

Pensi che esprimere emozioni sia infantile o le associ all’essere fuori controllo, per cui tendi a soffocarle. In particolare, credi che la tua rabbia sia pericolosa e per questo vada arginata.

Mi rivedo in ciò, cosa possiamo fare insieme per superare questa paura?

Nel nostro percorso andremo a:

  1. Migliorare la tua autostima;
  2. Arricchire la tua vita emotiva;
  3. Imparare a verbalizzare in modo chiaro ed efficace le emozioni, le critiche o i timori, senza offendere né aggredire l’altro.
  4. Accogliere l’errore visto come possibilità e non come limite;
  5. liberarsi del bisogno di controllo;
  6. accettare la possibilità di deludere.

Sei pronto per cominciare? 🙂

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18 Agosto 2021 by widuco_katiacasella 0 Comments

Crisi familiari: come affrontarle per ritrovare la serenità?

Le crisi familiari sono momenti che attraversano tutte le famiglie nel corso del loro ciclo di vita, innescate da eventi critici.

Questi momenti sono caratterizzati dalla rottura  dell’equilibrio familiare e dalla necessità di riorganizzarsi per raggiungere un nuovo equilibrio.

Gli eventi critici possono essere passaggi tipici che caratterizzano la maggior parte delle famiglie (ad esempio la nascita di un figlio, l’ingresso a scuola dei figli, un matrimonio, ecc.) oppure eventi eccezionali, (ad esempio la perdita del lavoro, una malattia, la morte di un componente della famiglia, ecc.).

In generale, queste crisi familiari richiedono una rinegoziazione e riorganizzazione dei ruoli, delle funzioni e delle relazioni.

Le crisi familiari possano essere superate se si innesca un processo evolutivo in cui vengono messi in moto meccanismi di adattamento e capacità di risoluzione dei problemi.

Se la famiglia non è in grado di modificare il suo stile relazionale e la sua organizzazione, il processo evolutivo si bloccherà determinando una situazione di sofferenza e disagio.

Quali possono essere le principali problematiche familiari?

Le problematiche possono essere tante, quelle più facilmente riscontrabili sono:

  1. Crisi di coppia;
  2. Difficoltà scolastiche, emotive e comportamentali dei bambini;
  3. Adolescenti ribelli;
  4. Nonni invadenti;
  5. Genitori ancora troppo dipendenti dalle loro famiglie di origine.
La mia famiglia è in crisi, come posso affrontarla?

Innanzitutto è importante comprendere lo stile di funzionamento della tua famiglia, il modo in cui è strutturata, qual è il ruolo svolto da ciascun componente e che grado di coesione c’è tra di voi.

Una volta identificate le modalità di funzionamento familiari è necessario intervenire su quegli aspetti che ne impediscono la trasformazione e la crescita.

A questo punto una terapia familiare può aiutarti a lavorare insieme alla tua famiglia per riorganizzarla e ristrutturarla.

La terapia ti permetterà di identificare alternative possibili e riconoscere risorse familiari che ti aiuteranno a superare la fase di stallo.

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